ROMAGNA

COMUNICATI STAMPA ROMAGNA

I quattro candidati a sindaco di Faenza da Cia Romagna

Nel pomeriggio del 14 settembre, Cia Romagna ha invitato nella sede territoriale faentina i quattro candidati a sindaco per il Comune di Faenza: Paolo Cavina, Roberto Gentilini, Massimo Isola, Paolo Viglianti. A riceverli e a presentare il documento politico-programmatico di Cia con le priorità per il settore agricolo, Stefania Malavolti, presidente territoriale per il comprensorio faentino; Pietro Solaroli in rappresentanza dell’Associazione pensionati di Cia Romagna; Stefano Francia, presidente Agia nazionale e Samuele Amadei, responsabile della zona faentina.

A tutti i candidati Cia Romagna chiede l’impegno a sostenere la piena dignità dell’agricoltura e del mondo rurale: ciò significa riconoscerne i valori culturali e civili, ma anche procedere con forza e convinzione alla valorizzazione del ruolo economico e produttivo del settore primario, troppo spesso sottovalutato proprio dalle Istituzioni.

Dal riconoscimento di questa piena dignità deriva l’affermazione di quel patto tra agricoltura e società che Cia ritiene prioritario per l’interesse strategico del Paese: un’agricoltura ordinata e sviluppata, orientata alla qualità e alla sostenibilità ambientale ed in grado di assicurare reddito e prospettive a chi vi opera, è vitale per un Paese che vuole investire sul suo futuro.

Dopo aver ascoltato l’esposizione del documento di Cia Romagna, ogni candidato ha avuto piacere di entrare nel dettaglio di alcune questioni importanti, come la semplificazione burocratica, l’ottimizzazione della fornitura dei servizi da parte dell’Unione dei Comuni, l’impegno per una maggiore sicurezza nelle campagne, il sostegno alla attività del mercato contadino, l’importanza del farsi portavoce verso Regione e Comunità Europea delle idee e richieste esposte da Cia Romagna, l’importanza del servizio sanitario e di assistenza di prossimità.

Cia Romagna ritiene che la futura Amministrazione debba mantenere, se non intensificare, il metodo di lavoro, che preveda un periodico e serio confronto con le associazioni facenti parte del tavolo degli imprenditori, per affrontare i temi del settore agricolo, ma anche di tutto il mondo delle imprese e delle persone ad esse collegate.

Cia Romagna ritiene, inoltre, che le autonomie locali possano assolvere funzioni importanti di promozione locale delle imprese agricole e indica alcuni filoni: sostegno all’imprenditoria, sviluppo del territorio, ambiente, multifunzionalità, servizi. Di seguito una sintesi dei temi tratta dal documento di Cia Romagna.

SOSTEGNO ALLE IMPRESE

  • Sostegno degli strumenti di garanzia (Agrifidi) per il credito alle imprese agricole ed alle attività, proseguendo nell’impegno già a suo tempo assunto.
  • Semplificazione della burocrazia della macchina comunale con procedure più snelle e certe per concessioni/permessi per costruire rimesse, capannoni, case coloniche, per fare un esempio.
  • Non imposizione di regolamenti inopportunamente pesanti. Il caso esemplare è il regolamento del verde che è girato in bozza tra il 2019 e l’inizio del 2020, non giunto all’approvazione. Per come è stato proposto, secondo Cia Romagna è stato un classico esempio di iper-regolamentazione, che difficilmente avrebbe prodotto i risultati sperati, ingiustificatamente oneroso sia dal punto di vista delle imposizioni sia della burocrazia. Se si ritenesse indispensabile la sua approvazione, la linea di Cia Romagna è che debba essere più “leggero” ed eventualmente prevedere una differenziazione tra area urbana (ove, per ovvi motivi climatici e di salute degli abitanti, è opportuno mantenere o aumentare le aree verdi) ed area rurale (ove la presenza delle alberature è già di per sé garantita dall’attività agricola).

GESTIONE E TUTELA DI TERRITORIO E AMBIENTE

  • Sicurezza dei cittadini di fronte all’aumento di furti e illegalità generalizzata nei territori comunali in particolare nelle aree rurali.
  • Sicurezza del territorio anche attraverso una puntuale manutenzione e sfalcio della rete scolante ed il risezionamento dei fossi comunali, con l’eventuale coinvolgimento delle imprese agricole.
  • Adeguata infrastrutturazione e manutenzione viaria di servizio alle aree rurali, adeguando le sedi stradali al traffico e alla dimensione dei mezzi che ne usufruiscono.
  • Essere portavoce verso le istituzioni di livello superiore del problema dei danni da fauna selvatica (in particolare da corvidi, picchi, cinghiali); a tal proposito Cia sostiene che occorre superare il principio della protezione e tutela, sostituendolo con i principi della corretta gestione ed equilibrio con il territorio e le attività antropiche presenti.

MULTIFUNZIONALITÀ

  • Sostegno ai mercati agricoli locali per la vendita delle derrate alimentari dal produttore al consumatore, continuando a promuovere quelle forme integrative di redditività delle imprese che godono di importanti particolarità legislative in materia di vendita diretta dei prodotti agricoli. Per questi mercati si chiede che la municipalità si adoperi affinché vengano svolti nel rispetto della legge e dei regolamenti di riferimento.
  • Educazione alimentare dei cittadini, in particolare della popolazione scolastica, fornendo piena consapevolezza dei processi e del valore che si crea nelle filiere agroalimentari dal campo alla tavola.
  • Sostegno ai circuiti turistici legati al territorio, individuando nel turismo rurale una forma di consumo sostenibile del patrimonio naturale e umano della campagna da valorizzare.
  • Riconoscimento per l’impresa agricola ad operare sul territorio, come previsto anche per via normativa, quale erogatrice di servizi per la collettività tramite lo strumento dei contratti e delle convenzioni con le pubbliche amministrazioni.

SERVIZI

  • Sostegno alle famiglie che curano in casa anziani non autosufficienti e disabili.
  • Applicazione della legge regionale per il welfare che attua la riforma del sistema dell’assistenza e che si basa sull’integrazione delle politiche e dei sistemi di protezione.
  • Massima garanzia possibile della permanenza dei servizi pubblici essenziali sul territorio rurale e nelle frazioni (ad es. i trasporti, le scuole e gli asili, ecc.) in modo da non acuire il divario nel livello di qualità della vita che viene percepito rispetto alle zone urbane.
  • Sanità: impegno a potenziare le strutture esistenti con reparti a forte specializzazione.
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