Migliaia i mezzi agricoli “fermi” in fondi, magazzini e aree aziendali che rischiano di essere considerati irregolari a causa dell’obbligo assicurativo RCA.
Per questo Cia fa appello al Parlamento per un intervento rapido e concreto e chiede di approvare con urgenza gli emendamenti al disegno di legge “Imprese” già depositati in Commissione al Senato e fortemente sostenuti dalla Confederazione: questi prevedono una deroga per le macchine agricole e operatrici utilizzate esclusivamente in aree private, allineando il settore a quanto già stabilito per carrelli e veicoli nelle aree ferroviarie.
“L’obbligo di assicurare mezzi che non vanno su strada, e già coperti dalle assicurazioni aziendali, produce effetti negativi sui conti di molte piccole e medie aziendeaumentando l’incertezza per gli operatori del settore – afferma Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna – Cia continuerà a sollecitare le istituzioni per raggiungere nuovi e più coerenti parametri per la definizione degli obblighi assicurativi che, nel nostro Paese, riguardano circa 3 milioni di veicoli”.
L’auspicio, come specifica Misirocchi, è che vengano individuate soluzioni assicurative che privilegino la copertura del rischio aziendale, e non soltanto del singolo bene, e che possano essere estese anche ai mezzi agricoli che limitano il loro impiego nell’ambito del fondo aziendale, senza eccessivo aggravio di costi.
Sono due anni che la questione dell’obbligo assicurativo per i mezzi agricoli fermi grava sui produttori e manca una soluzione concreta e condivisa dalla filiera. “In una situazione di estrema difficoltà, approvare gli emendamenti modificando l’articolo 7 del disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese, significa per Cia – afferma il presidente di Cia Nazionale, Cristiano Fini – dare sicurezza giuridica e sostenere la redditività delle imprese agricole italiane”.
L’aumento della popolazione di lupi in Romagna, con numerosi avvistamenti anche nella provincia di Rimini – in particolare nella prima collina riminese e attorno a Santarcangelo – conferma come la presenza di questa specie, stabile da oltre dieci anni nel territorio, stia diventando una criticità crescente per l’agricoltura e per la sicurezza delle comunità.
Da tempo Cia Romagna mantiene alta l’attenzione sul problema. L’azione predatoria del lupo su molti allevamenti estensivi è ormai insostenibile. Sempre più aziende si trovano con i capi costantemente sotto attacco, senza indennizzi adeguati. Il rischio concreto è l’abbandono delle imprese agricole, con gravi conseguenze economiche, sociali e ambientali. La protezione di una specie animale non può prescindere dalla sostenibilità delle attività di allevamento, che restano presidio fondamentale del territorio.
Negli ultimi vent’anni la popolazione di lupi è cresciuta notevolmente, anche grazie alla legislazione di tutela, a un atteggiamento più favorevole da parte dell’opinione pubblica e al miglioramento degli habitat. Un successo dal punto di vista della conservazione, che però ha moltiplicato i conflitti con le attività umane, in particolare con l’allevamento (ma si registrano anche diversi casi di uccisioni di animali d’affezione).
A livello europeo, il Consiglio ha adottato recentemente la modifica della direttiva Habitat che porta il livello di protezione del lupo da “rigorosamente protetto” a “protetto”. Il nuovo status consente maggiore flessibilità agli Stati membri nella gestione delle popolazioni di lupi. Serve un approccio condiviso che sappia coniugare tutela della biodiversità, esigenze locali e sicurezza delle comunità per una gestione più razionale della specie nelle aree interne. Il nostro obiettivo è riportare equilibrio nel rapporto fra attività agricola e fauna selvatica.
Anche sul piano nazionale si muovono segnali incoraggianti. In giugno è stato presentato un disegno di legge per la riforma della normativa sulla fauna selvatica (L. 157/92), che introduce il principio del passaggio dalla “tutela” alla “gestione”. Il testo accoglie molte delle richieste di Cia: piani di contenimento, possibilità di autodifesa per gli agricoltori, sanzioni per chi ostacola le operazioni e un ruolo più forte delle organizzazioni agricole nella governance e nella programmazione faunistico-venatoria.
Occorre pragmatismo per fermare danni economici crescenti e garantire la vivibilità delle aree rurali. È urgente innalzare il massimale per gli aiuti europei in regime de minimis, che oggi limita l’accesso a risarcimenti adeguati. Serve una seria assunzione di responsabilità, che tenga insieme tutela ambientale e salvaguardia delle aziende agricole, veri custodi del territorio.
Agricoltura e turismo balneare insieme, per promuovere il territorio, le eccellenze agroalimentari, i servizi e l’ospitalità della riviera
Tra degustazioni, presentazione dei prodotti e dei produttori e momenti di confronto con chi si è fermato per gli assaggi, “TipiCI da Spiaggia” ribadisce l’importanza di un’alleanza tra mondo agricolo e comparto balneare, due pilastri dell’economia e dell’identità dell’Emilia-Romagna
Turisti in spiaggia, profumi di frutta fresca e calici di vino locale: si è chiusa con grande partecipazione e interesse la sesta edizione di “TipiCI da Spiaggia”, la manifestazione organizzata da Cia-Agricoltori Italiani Emilia Romagna insieme al Sib – Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE-Confcommercio.
Protagonisti, il 5 agosto, 4 stabilimenti lungo la riviera adriatica dove sono stati ospitati gli agricoltori di Cia, che hanno portato in riva al mare il meglio della loro produzione locale con le eccellenze agroalimentari del territorio. Il tutto si è svolto in contemporanea a Rimini, ai Bagni Mareblu 108 e 109; a Cesenatico, al Bagno Conti 39; a Milano Marittima al Tangaroa Beach e a Porto Garibaldi al Bagno Astor.
“È stata una giornata di incontri, scoperte e consapevolezza – commenta Stefano Francia, presidente di Cia regionale – in cui abbiamo voluto unire il piacere delle vacanze al valore del lavoro agricolo. I prodotti che abbiamo offerto non sono solo buoni: rappresentano un sistema produttivo di qualità che oggi deve affrontare sfide sempre più complesse, come gli effetti dei cambiamenti climatici; le conseguenze dei dazi; i costi di produzione crescenti con ripercussioni dirette sul reddito delle imprese agricole e anche sull’indotto; le tensioni geopolitiche e commerciali internazionali; la necessità di valorizzare le filiere”.
“La sinergia tra agricoltura e balneazione attrezzata è un modello di promozione che può funzionare – dichiara Simone Battistoni, presidente regionale del Sib – Offrire ai turisti esperienze legate al gusto e alla cultura del territorio significa rafforzare la nostra attrattività. Il nostro auspicio è che anche il Governo comprenda l’urgenza di proteggere questi settori strategici, garantendo loro certezze e prospettive”.
“TipiCI da Spiaggia” si conferma un’iniziativa in grado di valorizzare l’incontro tra agricoltura e turismo, una collaborazione che intende sensibilizzare l’opinione pubblica, e non solo, sull’importanza del patrimonio agroalimentare e turistico balneare e sull’urgenza di garantirne la tutela.
Di seguito, la galleria d’immagini da Milano Marittima, Cesenatico e Rimini.
Giovedì 31 luglio Novafeltria celebra il mondo agricolo con “Terra e Tradizione”, un evento che unisce storia, territorio e gusto. Promossa dall’associazione NovAttiva con il patrocinio del Comune, in collaborazione con Cia Romagna e Coldiretti, la serata porterà in piazza Vittorio Emanuele trattori d’epoca, produttori locali e musica dal vivo, per riscoprire l’identità rurale della Valmarecchia.
Cia Romagna, da sempre impegnata nella valorizzazione dell’agricoltura locale e del lavoro dei produttori, è tra i protagonisti dell’iniziativa, che punta a riportare al centro la cultura contadina e il legame con la terra.
Dalle 19.30 sarà possibile visitare l’esposizione di mezzi agricoli storici e curiosare tra i banchi dei produttori, che offriranno specialità e prodotti tipici del territorio.
Previsti anche stand gastronomici, tra cui quello a cura di Tentazioni, con piadina farcita con ingredienti locali. La serata sarà animata da due momenti musicali: al Bistrot LatteVino, panino con porchetta e musica con Clit’n Ride, mentre al Bar Gelateria “La Piazzetta” ci sarà il concerto del Trio Quadro.
Una festa autentica, che rende omaggio alla tradizione agricola e al lavoro quotidiano di tanti produttori locali, con Cia Romagna in prima linea per sostenere e promuovere il valore del settore primario.
L’assemblea informativa di Cia Romagna, tenutasi il 14 luglio, ha approfondito alcune questioni centrali per il presente e il futuro del settore agricolo.
Nuova PAC post-2027: mobilitazione permanente Cia Alla data dell’assemblea, Cia era in attesa della presentazione del Quadro Finanziario pluriennale 2028-2034 presentato nel pomeriggio del 16 luglio dalla presidente della Commissione Europea, mentre gli agricoltori Cia erano in manifestazione con il Copa-Cogeca a Bruxelles. Le premesse, per l’agricoltura, della nuova Commissione Ue sembravano migliori, ma il Quadro finanziario alla fine vede la Politica Agricola Comune (Pac) assorbita nel Fondo unico: per Cia, in mobilitazione permanente da mesi su questo cruciale argomento, la Ue in tal modo disconosce il ruolo strategico del settore. Cia, già impegnata in una mobilitazione costante a livello nazionale ed europeo per tutelare le risorse destinate all’agricoltura e difendere l’autonomia della PAC, proseguirà nella sua azione anche ora che si apre il periodo del negoziato sulla proposta presentata ufficialmente dalla presidente della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen. Così la PAC viene disgregata, con un taglio di quasi il 30% delle risorse per il settore, con perdita di operatività e peso poltico. il Fondo unico metterà in competizione i settori e gli Stati membri. Cia ora aspetta di leggere il dossier e di capire le regole del gioco, ma così è la fine dell’agricoltura. Cia si chiede come intenda la Von Der Leyen garantire, adesso, cibo agli europei.
Fauna selvatica: serve una svolta normativa con regole chiare Il 20 giugno è stato presentato un disegno di legge atteso da anni, che dovrebbe segnare il passaggio dalla tutela alla gestione della fauna selvatica. Cia – attiva sul tema dal 2018 – sostiene un approccio pragmatico per fermare i danni crescenti da fauna selvatica (cinghiali, lupi, caprioli per fare degli esempi). Il testo contiene molte delle richieste avanzate da Cia; prevede piani di controllo e contenimento, autodifesa per gli agricoltori, sanzioni per chi ostacola le operazioni e un maggiore coinvolgimento di Regioni e ATC. L’obiettivo per Cia è garantire equilibrio tra ambiente, agricoltura e sicurezza pubblica. Occorre fare molta attenzione anche al rischio di fake news da parte di ambientalisti radicali. Nessuno vuole “mattanze”, serve pragmatismo, sostiene Cia Romagna.
Servitù di allagamento: chiarezza e tutela per gli agricoltori Le servitù di allagamento è un vincolo giuridico che consente l’uso temporaneo di terreni privati per scopi di pubblica utilità per finalità di protezione idraulica. Cia sosotiene la tutela dei centri abitati, ma con regole chiare e indennizzi equi e non una tantum. La normativa è carente e solo poche Regioni le regolano. Cia chiede una cornice legislativa nazionale, indennizzi equi e garanzie che evitino nuove e permanenti penalizzazioni (danni patrimoniali, svalutazioni dei terreni) per chi lavora la terra. Cia sottoliena che le servitù, in ogni caso, devono essere considerate come “ultima ratio”, dopo la pulizia e la messa in sicurezza dei fiumi e la manutenzione delle infrastrutture idrauliche.
Ordinanza sul caldo estremo: sì alla sicurezza e alla tutela della salute, ma con regole realistiche e bilanciate
Lo stop al lavoro agricolo in caso di caldo prolungato – previsto dall’ordinanza regionale in vigore dal 2 luglio – riguarda non solo i lavoratori dipendenti ma anche i soci delle imprese. Cia chiede regole applicabili e flessibili, non populiste, per tutelare salute e produttività, senza penalizzare le aziende agricole già molto sotto pressione e senza che questa posizione sia fraintesa e strumentalizzata. Per Cia occorrono buon senso e strumenti applicativi equilibrati per tutelare la salute e al contempo non compromettere la continuità delle attività in settori già fragili.
Bandi aperti
È stata presentata una carrellata dei bandi aperti e sono state messe in evidenza le informazioni principali che gli interessati possono approfondire contattando gli uffici di riferimento e consultando il Notiziario di Cia Romagna.
Concludendo la serata, Cia Romagna ha rinnovato il proprio impegno al fianco degli agricoltori, in dialogo costante con istituzioni locali, nazionali ed europee, e ribadisce che servono risposte concrete, non ideologiche, ai problemi reali del settore primario.
L’11 luglio all’Agriturismo Palazzo Manzoni (San Zaccaria, Ravenna) si è tenuta l’assemblea dall’Associazione pensionati Anp-Cia Romagna sul tema della sanità pubblica, come pilastro di solidarietà sociale, per una riflessione sul presente e sul futuro.
Dopo l’apertura dei lavori da parte del presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi, Wiliam Signani, presidente Anp Romagna, ha ribadito l’impegno per il rinnovamento dell’Associazione in occasione del prossimo Congresso e il valore del ruolo sociale dei pensionati, anello fondamentale del welfare familiare. Forte l’appello per un sistema sanitario universale realmente accessibile, nato nel 1978, oggi in difficoltà per carenze di fondi, personale e programmazione. L’assessore del Comune di Ravenna, Massimo Cameliani, ha ricordato il sostegno della Regione Emilia-Romagna ed evidenziato alcune attuali criticità per alcuni CAU, liste d’attesa e l’urgenza di attenzione per le aree interne. L’assessore regionale alle Politiche per la salute, MassimoFabi, ha sottolineato il rischio di smantellamento della sanità pubblica, con 10 milioni di italiani già esclusi dal SSN, e ha rilanciato sulla medicina territoriale, sfida cruciale, con i grandi temi dei medici di famiglia e dei CAU. Pierino Liverani (presidente ANP-CIA regionale) e Stefano Francia (presidente CIA regionale) hanno riaffermato il valore della sanità pubblica per anziani, famiglie e aziende agricole, ribadendo la contrarietà a un sistema integrativo privato, inadeguato per le imprese agricole.
Il 29 agosto l’Anp sarà a Marzabotto per l’80 anniversario della Liberazione.
Matteo Pagliarani, vicepresidente Cia Romagna e coordinatore dei giovani agricoltori Agia-Cia Romagna, è statoriconfermato vicepresidente del Consiglio europeo dei giovani agricoltori. Rieletta l’intera squadra, con la presidenza che resta all’olandese Peter Meedendorp per il secondo mandato (2025-2027).
“Essere rieletto è una grande soddisfazione – commenta Pagliarani – Andiamo avanti con determinazione per dare sempre più voce e ruolo all’agricoltura under 40 e trainare il futuro del settore”.
I componenti del Consiglio europeo dei giovani agricoltori: Peter Meedendorp (Olanda, presidente), Matteo Pagliarani (Italia, vice); Elisabeth Hidén (Svezia), Rudolfs Pulkstenis (Lettonia) e Katharina Schobersberger (Austria).
“Una Sanità pubblica per un presente e un futuro solidale” è il tema dell’incontro che si svolgerà venerdì 11 luglio alle ore 17.00 all’Agriturismo Palazzo Manzoni (via Angelo Manzoni, n. 23, San Zaccaria, RA).
All’introduzione di Wiliam Signani, Presidente ANP-Cia Romagna, seguirà il saluto del Sindaco del Comune di Ravenna, Alessandro Barattoni e l’intervento dell’Assessoreregionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi.
Ci sarà spazio per riflessioni e interventi dei partecipanti. Concluderà il Presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia. Presiede i lavori il Presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi.
Le proposte presentate da Cia Emilia-Romagna alla Regione
Dal 2 luglio è in vigore l’ordinanza regionale che impone lo stop al lavoro in agricoltura, nel florovivaismo, nei cantieri edili e affini, e nei piazzali della logistica dalle ore 12.30 alle ore 16 nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello ‘alto’ di caldo estremo o anomalo. “Salute e sicurezza dei lavoratori sono questioni centrali,e non sono queste in discussione – afferma Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna – Infatti, esistono già strumenti efficaci allo scopo, come i protocolli nazionali di recente emanazione abbinati alle buone pratiche già applicate dalle aziende agricole nei rispettivi siti ed elencate nei Documenti di Valutazione dei Rischi, obbligatori, e riguardano anche la gestione del caldo, le pause, il rinfrescamento”.
Il settore agricolo necessita di strumenti efficaci, flessibili e compatibili con la natura stagionale e climatica delle attività produttive. “Alcune colture possono essere raccolte solo col caldo – spiega Misirocchi – Le sementiere, ad esempio: non si possono lavorare né al mattino con la rugiada, né alla sera con l’aria che si fa umida”. Dopo tutte le calamità affrontate dall’agricoltura e i danni alle coltivazioni, quest’anno il rischio per molti agricoltori è di perdere una parte di raccolti per la sospensione del lavoro in piena campagna, con effetti irreversibili e gravi ripercussioni economiche. Fra gli agricoltori c’è chi sta pensando di agire per chiedere i danni. Inoltre, diversi associati riferiscono che gli stessi dipendenti agricoli non condividono l’imposizione di questa pausa in quanto non sono disposti a fare due volte il viaggio per raggiungere il posto di lavoro o aspettare tre ore e mezza per poter riprendere l’attività.
Lo scorso 18 giugno, durante l’incontro con l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Paglia, Cia Emilia-Romagna ha presentato un pacchetto di proposte alternative, tra cui l’avvio di un protocollo regionale condiviso con parti sociali, istituzioni e tecnici della sicurezza; la promozione di modelli organizzativi flessibili, come l’anticipo dell’orario o turnazioni; incentivi e supporti per dotazioni tecniche e protezione dei lavoratori; formazione e campagne informative multilingua; l’attivazione di meccanismi di sostegno al reddito, ad oggi assenti per molti lavoratori stagionali (Otd). “Serve un approccio condiviso capace di responsabilizzare imprese e lavoratori – afferma Stefano Francia, presidente Cia regionale – rispettando le specificità produttive”. Cia Emilia-Romagnarinnova la disponibilità a collaborare con le istituzioni, chiedendo che si apra formalmente un tavolo di confronto per definire regole più efficaci, eque e condivise. “Salute e produttività non sono in contrapposizione – conclude Francia – ma devono procedere insieme, con buon senso e rispetto reciproco”.
Bruxelles anteponga la sicurezza alimentare alle armi
“L’agricoltura è sotto attacco. L’ipotesi di un Fondo unico europeo che taglia le risorse e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. Colpire la Pac vuol dire mettere a rischio lo spirito comunitario dell’Europa che è nata nei campi e ora ci chiede coesione e coraggio a difesa degli agricoltori, a garanzia della sicurezza alimentare globale”. È questo l’appello a tutto il mondo agricololanciato dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione dell’incontro sul tema con i vertici confederali.
“Non possiamo accettare l’oscurantismo che sta accompagnando la data del 16 luglio e la proposta di riforma della Pac che la Commissione Ue presenterà in quella giornata – ha detto Fini – Di fronte a un’Europa che prende le distanze dall’ascolto e dal confronto con gli agricoltori, dobbiamo dire basta alle nostre divisioni per dare forma a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles, che impedisca la distruzione dell’unica e più importante politica europea che assicura cibo a tutti”.
In un’Europa che deve affrontare crisi, forti tensioni geopolitiche e gli effetti dei cambiamenti climatici, gli agricoltori restano un pilastro della sicurezza alimentare e del benessere collettivo. Lo ricorda anche Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna: “La PAC va difesa e rafforzata, con risorse specifiche e mantenendo la sua struttura autonoma. Solo così possiamo garantirecibo sano, di qualità e accessibile, tutelando al contempo il reddito degli agricoltori e la cura del territorio”.
CIA PER LA PAC – Dalla campagna contro le rendite fondiarie alle sollecitazioni inviate, via lettera, anche alla premier Meloni, dall’adesione alla petizione del Copa-Cogeca al lavoro tra i Paesi del Mediterraneo, non si ferma la mobilitazione per la Pac messa in atto dalla Confederazione: perché è un pilastro fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche l’unico strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela dell’ambiente. Perché il Fondo unico toglie autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole; crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura, salute, energia e ricerca; compromette il mercato unico e tutta l’Europa. Perché resta aperto il nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro. Perché il tema riguarda tutti, in gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi climatica e il dissesto, gli agricoltori che sono custodi del territorio e della biodiversità, argine contro l’abbandono delle aree interne.
“Stiamo affrontando tutto questo in un contesto complesso – ha sottolineato Fini – I conflitti e le tensioni geopolitiche, sempre più su scala mondiale, hanno di nuovo spostato l’asse dell’attenzione e con indiscutibile urgenza e importanza. Eppure, Bruxelles dovrebbe ricordare che l’Europa è stata fondata sulla pace, e non sulla guerra che alimenta la fame, e per questo occorre anteporre il cibo alle armi. Lo tenga a mente il prossimo Consiglio Ue, il 26 e 27 giugno, ultima occasione ufficiale per far invertire la rotta”.